Belanbaatar Team

Itinerario rally

Uno dei viaggi più epici e pazzi del mondo, dalla Liguria alla Mongolia, in automobile. Si chiama Mongol Rally e lo affronteranno due ragazzi appena laureati in matematica all’Università degli Studi di Genova.
Abbiamo parlato con i due protagonisti: Stefano Mereta, 24 anni, di Savignone e Beatrice Pitton, 22 anni, di Finale Ligure, in arte BelanBaatar team: perché questo nome? Per assonanza con la capitale mongola, UlanBaatar, ma con un tocco ligure, di casa.

“Ho scoperto questo viaggio tre anni fa, durante il mio primo viaggio in Mongolia e da allora è stato il mio sogno nel cassetto” dice Stefano, “Ora che entrambi abbiamo finito gli studi, abbiamo capito che è arrivato il momento per metterlo in atto”.

Vediamo meglio di cosa si tratta. Il Mongol Rally è un rally non competitivo organizzato con cadenza annuale da The Adventurists ltd che ormai vede partecipare ogni anno più di 400 team da tutto il mondo. Le regole per partecipare si contano sulla punta delle dita: nessun supporto o assistenza lungo il percorso da parte dell’organizzazione, nessun tragitto prefissato, sconsigliato l’uso di gps, hotel e comodità simili, ma soprattutto nessuna automobile super accessoriata e adatta ad affrontare migliaia di chilometri nelle zone più sperdute dell’Asia: la scelta deve cadere su un mezzo con non più di 1200cc di cilindrata, al fine di rendere il più avventurosa possibile quest’esperienza.

Nissan Micra Mongol Rally

Il loro fedele mezzo sarà una Nissan Micra 1000 classe 1994. Percorreranno circa 16000 km da Genova alla città siberiana di Ulan-Ude, a poche centinaia di chilometri dal confine mongolo, attraverso l’Europa sudorientale, la Turchia, il Caucaso, l’Iran, l’Asia centrale, il Pamir, le steppe kazake e mongole ed infine la Russia.

Il Mongol Rally tuttavia non è solo divertimento, ci tengono a precisare i due ragazzi “Per partecipare bisogna raccogliere almeno 1200 euro da donare in beneficenza. Noi abbiamo scelto Gaslini ONLUS e Coolearth: due associazioni che hanno tanto bisogno del nostro supporto”. La prima si occupa della raccolta fondi per il famoso ospedale pediatrico G. Gaslini di Nervi, mentre la seconda è una organizzazione inglese che si batte per contrastare il cambiamento climatico, collaborando con le popolazioni indigene di Amazzonia, Papua Nuova Guinea ed Africa al fine di rallentare ed arrestare lo sfruttamento incontrollato e criminale delle foreste vergini.

Riusciranno ad arrivare al traguardo? Se volete scoprirlo seguiteli sul loro sito web www.belanbaatar.weebly.com, su Facebook e su Instagram.

 

Daniele Rosa
BelanBaatar Team - collaboratore
 
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